Arrivo al Capolinea

Arrivo al Capolinea

o degli infiniti significati…

Autore: Mattia S. Brandani

Musici medievaliDire che siamo giunti al capolinea, senza aggiungere altro, può dare alla frase un significato non proprio positivo, essere finiti al capolinea, nella accezione comune è il luogo oltre il quale c’è solo il nulla con nessuna altra opzione per proseguire il viaggio. Al capolinea noi, invece, ci siamo arrivati tutte le sere nell’arco dell’intero mese di novembre e ogni volta abbiamo ripreso il viaggio per tornare la sera successiva, carichi di artisti e pubblico.
Non voglio fare un’analisi particolareggiata del come sia andata la rassegna che l’Arci Brecht e il Q.re Navile di Bologna hanno organizzato e chiamato Capolinea ventisetteAteatro dalla fermata di fine corsa dell’autobus 27/A, fermata posta davanti ai luoghi deputati agli spettacoli. Dico subito che è andata bene! Quindi tutto a posto? Niente affatto! Sì le proposte sono state tutte di ottimo livello, con punte d’eccellenza e tutti assieme, artisti, presenti ed organizzatori, hanno dimostrato che è possibile promuovere cultura anche in tempo di recessione, reale o presunta. Un amico durante la preparazione della serata conclusiva mi ha detto che quello che era importante era il successo sociale dell’iniziativa, la cosa mi ha trovato più che d’accordo, ma immediatamente dopo mi sono posto una serie di riflessioni che voglio proporre a quanti leggono e seguono il blog.
Tempo di crisi abbiamo detto, ma anche tempo di smantellamento della cultura ad opera di classi e generazioni politiche che, quale che sia la loro collocazione politica, chi più chi meno si dilettano nell’allontanare qualsiasi espressione culturale dalle persone, partendo da ignobili gabelle vestite da improbabili tutele ecc… così la fatica di chi si mette in gioco per organizzare e dar voce ad artisti emergenti e non solo non è premiata, ma vieppiù penalizzata. Quanto dico, non ha ovviamente nulla a che fare con l’innegabile riuscita dell’iniziativa e con la dimostrata capacità degli organizzatori, primi tra tutti il Presidente dell’Arci Brecht Lanfranco Boccafogli, Daniele Degli Esposti responsabile dell’Ufficio Cultura – Sport – Giovani del Q.re Navile e il nostro Emanuele M. Landi, nostro in quanto tra i fondatori del blog, promotori che sono stati affiancati da volontari ed amici, ognuno dei quali ha contribuito non poco alla riuscita del progetto. So bene di avere fama di cavilloso, ma essendo stato testimone o inviato , se vogliamo dire così, del blog, ho potuto cogliere fatti, problemi ed ostacoli sin dalla preparazione e via via durante lo svolgimento dell’intero evento. Credo che per incentivare la cultura, che sia teatro, musica o qualsiasi altra espressione sia necessario che le iniziative, come quella di cui stiamo parlando, e son tante, che nascono principalmente dalla buona volontà di singoli, associazioni e da illuminati enti locali e territoriali, che concedono gratuitamente sale e spazi e che prendono forma senza alcun finanziamento, e ad ingresso libero, debbano poter usufruire di notevoli agevolazioni, in primis per quanto concerne i costi dei “cosiddetti” diritti d’autore, che dovrebbero essere notevolmente abbassati se non addirittura azzerati (perlomeno per i lavori ed i testi non tutelati, che in Capolinea ventisetteAteatro erano circa il 70%) vi è, infatti un enorme differenza tra chi produce e promuove cultura per lucrare e chi con infinita abnegazione si prodiga per mantenere vivi spazi e territori organizzando e promuovendo. Penso inoltre che dovrebbero essere previsti, piccoli finanziamenti, a fondo perduto (ovviamente tutti regolari, documentati ed utilizzati solo per le necessità tecniche, organizzative e promozionali). Mi si ricorderà che siamo in piena recessione e che quindi è difficile recepire denaro a tali scopi, ma mi permetto di obiettare che gli sprechi di pubblico denaro sono talmente tanti e cospicui che potrebbero coprire innumerevoli iniziative simili a questa e poi, sono convinto che la “crisi” sia molto spesso un alibi per non fare ed evitare le aperture e le critiche che sono parte integrante della cultura e dell’arte in genere, far pensare non è molto conveniente a volte, lascio a voi dire chi siano coloro che temono la libera espressione del pensiero e la conoscenza.
continua…


Comments are closed