“Due giorni e una notte nella Grande Guerra”

“Due giorni e una notte nella Grande Guerra”

Torna in scena la lettura-spettacolo da un testo letterario di Maurizio Garuti,con la drammaturgia, interpretazione e regia di Saverio Mazzoni nell’ambito della nuova stagione di Bolognina Banlieue

A cura della readazione

Il lavoro in questione apre il 1° giugno l’vento iniziale al Centro Katia Bertasi di Bologna la seconda edizione di Bolognina Banlieue con un omaggio alla Festa della Repubblica Italiana. In scena, a partire dalle 20.45, con 3 spettacoli teatrali della durata di circa 40 minuti sotto il titolo di “Le guerre prima della Repubblica” presentati delle associazioni Dramophone: “Lettere al Re”  Teatro della Rabbia; “Dove finisce la notte” TeatrocondivisO:  “Due giorni e una notte nella Grande Guerra”

Due giorni e una notte nella Grande Guerra

Due giorni e una notte nella Grande Guerra

Da un episodio realmente accaduto. Un racconto emozionante di Maurizio Garuti sulla Grande Guerra. 1915: l’Italia entra nella Grande Guerra. La mobilitazione generale coinvolge anche Giuseppe, un contadino emiliano di quarant’anni, sposato, tre figli, che viene richiamato alle armi e spedito nel Carso. Arriva in trincea e scopre che i suoi commilitoni sono angosciati dall’attesa di una punizione per un “atto di codardia” di cui si sono macchiati il giorno prima.

Il testo di Maurizio Garuti, che è sicuramente tra i migliori narratori italiani, mette in primo piano l’incontro tra quegli “italiani “che nelle lunghe attese in trincea, tra una assalto e l’altro, cominciano a familiarizzare, partendo dai loro ricordi e si raccontano tra mille difficoltà di comprensione, la maggior parte di loro si esprime solo nel proprio dialetto e tanti sono gli analfabeti.

Ecco che Giuseppe si ritrova in trincea tra altri uomini, come lui, costretti a combattere, familiarizzare sarà l’unico modo per sopportare quella condizione, si prodigherà nello scrivere lettere, lui che sa scrivere aiutando quei suoi commilitoni completamente analfabeti cittadini di quell’Italia  fatta di tanti piccoli mondi, paesi e villaggi potremmo dire, poiché per la prima volta gli “italiani” si sono potuti conoscere davvero in quanto reclutati da ogni parte del Paese, si sono scoperti prima estranei, poi fratelli di una stessa Nazione da pochissimo unificata e questo “grazie” ad una guerra allestita da una monarchia imbelle e cialtrona, che ha mandato letteralmente allo sbaraglio i suoi concittadini giovani e non solo, che non solo non si conoscevano, ma nemmeno sapevano dell’esistenza di quei luoghi per cui si combatteva.

Nel racconto si mischiano paure e le speranze nonché gli amori, mogli o fidanzate lasciate a chilometri e chilometri di distanza, mentre su tutto aleggia un vago sentore di morte, ma è l’umanità dei personaggi creati da Garuti, che dominano il racconto letterario da cui Saverio Mazzoni ha elaborato una drammaturgia di grande spessore emotivo  destreggiandosi egregiamente con i vari dialetti presenti nella narrazione, consentendo così allo spettatore di penetrarne la profonda umanità, le ansie, le paure, dolori compresi. Mazzoni ha anche curato la regia ed un allestimento adattabile alle più svariate situazioni.

Info: Fb.bologninabanlieue – bologninabanlieue@gmail.com –  numero dedicato 3347310495

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Bolognina Banlieue
Curricula di Saverio Mazzoni

 


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