Il Cortile della memoria

Il Cortile della memoria

o delle sere condivise

Cortile condiviso

Cortile condiviso

a cura della Redazione

Quasi un percorso della memoria, quasi un ritorno a quando il tempo condiviso era davvero assaporato e le città vivevano di un ritmo umano.
I cortili di quelle case cresciute agli albori del ‘900 attorno alla città davano vita alle prime periferie che nulla avevano di degradato, erano come piccole piazze che contribuivano a rappresentare una città miniatura, senza palazzi storici o aristocratiche dimore, ma ugualmente imponenti seppur nelle ridotte dimensioni, vivi e vissuti, luoghi d’incontro durante tutto l’arco delle giornate, con i bucati stesi ad asciugare e in fondo ai cortili il lavatoio comune e con le voci dei bambini che giocavano protetti sotto gli occhi vigili di madri e nonne, con l’odore dei cibi cucinati che si diffondeva ovunque e quel parlarsi da terrazza a terrazza, da finestra a finestra condividendo il cibo in preparazione e chiacchiere che avevano il sapore del racconto, mai uguale mai banale.

Mentre per le strade selciate che segnavano il disegno urbanistico di quei luoghi passavano carretti e birocci con il loro sferracciare e le voci dei conducenti spronavano i cavalli, poi il vociare che rendeva vivi quei luoghi si animava con l’avanzare del giorno, quasi un suono che accarezzava l’udito, a volte suonatori ambulanti col loro organetto a manovella montato su di un carretto si fermavano in quei cortili richiamando con il suonare quanti vi abitavano, in men che non si dica, abbandonando per un attimo le proprie faccende ecco gran affacciarsi per ascoltare anche per soli pochi minuti quel suono elargito, poi ad esibizione terminata all’inchinarsi del suonatore dalle finestre cadevano pochi soldi a ricompensare quel momento di gioia che solo la musica sa dare.

Un piccolo mondo che sul far della sera dopo le cene durante le quali si assaporavano i cibi cucinati nella giornata, cene frugali, non piatti elaborati, ma vieppiù gustosi in ragione della propria semplicità, piano piano donne, uomini, ragazze e ragazzi si riversavano nei cortili nelle sere d’estate ora in questo ora in quello in ragione di appuntamenti dati nei giorni precedenti ed ognuno con la propria sedia, una bottiglia di vino e dolci e quant’altro si poteva condividere. Poi ecco arrivare i musicanti con violino, fisarmonica, chitarre e via a far musica ora per ballare o per cantare assieme, poi immancabile arrivava il cantastorie a declamare le zirudelle quel caratteristico componimento umoristico dialettale tipico dell’Emilia-Romagna. Una sorta di teatro racconto popolare che coinvolgeva tutti, tra risate e sberleffi, a volte.

Zirudèla dal Sît Bulgnaiṡ – Zirudèla, chèro amîg, bänvgnó däntr al nòster sît!
E s’av pièṡ ste lavurîr, mandès pûr idéi, pinsîr, da insfilzèr int la tlarè, ch’a in vlän métter méll castlè, zänt tinâz e una mastèla! Tòc e dâi la zirudèla.

Ecco allora che in questa estate ancora una volta su impulso degli abitanti dei vicini e moltissimi amici è rinata una tradizione centenaria nella stupenda cornice del Cortile di via Francesco Barbieri 17/2 in Bologna nel cuore pulsante della Bolognina.. Ancora una volta le sere d’estate saranno occasione di condivisione di teatro, musica, cultura, e tanto altro…e… buon vino e manicaretti con quanti vorranno partecipare.
continua…
Bolognina Banlieue in Facebook

 


Comments are closed