Teatro Civile Nonviolento

Teatro Civile Nonviolento

o da Asoka ad altri orizzonti

a cura di Persio

Asoka Prima Assoluta

Asoka Prima Assoluta

Eccomi a e raccontare l’evento che caratterizza la stagione di Teatrocondiviso, una scrittura scenica che Emanuele M. Landi ha scritto nel 2002 e che, come ama dire, ha aspettato che il tempo suo arrivasse. Quel tempo è arrivato e sono qui a parlarne ponendo all’alcune domande all’autore, così da avere un quadro di prima mano sulla genesi del lavoro che andrà in prima assoluta venerdì 19 e sabato 20 ottobre in quello che può definirsi a tutti gli effetti il teatro che più di ogni altro ha visto i suoi lavori andare in scena e sicuramente il luogo più amato il Lampadiere presso il Circolo arci Brecht di Bologna.

Persio:
Innanzi tutto come stai? E’ da un po’ che non ci sentiamo.

Emanuele:
Molto bene, anche perché essendo alla vigilia di un debutto di un lavoro che ha atteso quasi sedici anni per andare in scena sono davvero molto motivato e felice. In effetti è vero che non ci vediamo da un po’. devo dire che ti trovo bene e mi fa molto piacere che sia tu ancora una volta ad intervistarmi. Allora andiamo.

Persio:
Perfetto! Cominciamo dall’inizio, son certo che chi ci legge sarà curioso sapere di questa particolare pièce e di come sei arrivato alla sua stesura.

Emanuele:
Va bene partiamo dall’inizio. Ti dirò subito che l’ho scritta, almeno nella sua stesura iniziale, di getto e senza preparare nulla, nessun appunto preparatorio intendo. Sicuramente ci sono arrivato dalla mia frequentazione dei movimenti che possiamo chiamare d’ispirazione gandhiana che dalla fine degli anni settanta mi hanno visto nell’ambito politico, come sai bene la figura di Asoka non è frequentata nei programmi scolastici, pertanto il mio incontro con lui è stato proprio grazie a quel particolare tipo di politica che ho frequentato allargata ad infinità di collaborazioni con vari movimenti spiritualisti  che in quegli anni erano comune prassi, induisti, buddisti ed altri, in ogni caso militanti nonviolenti prioritariamente con un approccio eminentemente laico. Asoka è infatti al di là della sua connotazione come esponente buddista è considerato, in quegli ambiti, un legislatore con forte connotazione civile.

Persio:
Possiamo quindi dire che appartieni a quella generazione che ha vissuto il “viaggio” verso l’India come allargamento della percezione e della conoscenza per poi come molti hanno fatto hai concentrato le tue pulsioni nell’impegno sociale, di cui il teatro è parte preponderante.

Emanuele.
Hai colto perfettamente nel segno. Anche se io in India non sono mai stato, quella pulsione ha davvero orientato la mia formazione sia culturale che spirituale per poi concentrarsi in ambito sociale e politico mutuato dall’esempio di due figure fondamentali in quelle mia formazione Gandhi ed il pedagogista e filosofo italiano Aldo Capitini, l’iniziatore della Marcia Perugia Assisi per intenderci. Il teatro, poi che ritengo, come ti ho già altre volte, arte rivoluzionaria e nonviolenta per eccellenza ha guidato come una sorta di filo rosso questa mia militanza ed impegno. Intendo ovviamente il concetto di rivoluzionario nell’accezione che intende Gandhi, rivoluzione interiore, per comprendere e cambiare noi stessi prima di relazionarci con gli altri e attivare l’impegno sociale e politico che abbia come la nonviolenza nella prassi e nella pratica.  Tornando all’argomento del lavoro la sua genesi sicuramente affonda in tutto questo e son certo che mi sia uscito anche come una sorta di riflessione interiore. Ecco perché ho pensato di chiamare questo mio nuovo corso scenico Teatro civile Nonviolento. Ci saranno poi mille occasioni per inquadrarlo compiutamente, penso anche a precise messe in scena.

Persio:
Fatto questo importante quadro ti chiedo come mai hai aspettato così tanto tempo per proporla in scena?

Emanuele:
Da quando anni orsono ho terminato la sua prima stesura, tieni conto che inizialmente questo scritto era pensato come un semplice racconto breve, ho avuto chiaro, che non avrebbe visto la luce immediatamente, quale che fosse la modalità. Ho quindi riposto lo scritto in file del computer, salvo ogni tanto rileggerlo e aggiustandolo qui e la in una sorta di rielaborazione permanente, ma ogni volta fatta l’ennesima correzione lo archiviavo nella sua cartella avevo nette due sensazioni, l’avrei di li a poco riguardato e che ancora non era tempo di appalesarlo.

Persio:
Come hai capito allora che era arrivato il momento di darlo alla luce pienamente condividendolo in scena.

Emanuele:
Tutto è partito da una amicizia nata, tra altre cose, parlando proprio degli argomenti del lavoro. Con Lydia vicina al buddismo tanto da gestire, fino a qualche tempo fa, un negozio di oggettistica inerente a quel mondo e non solo. Quasi senza pensarci le ho raccontato di questo mio lavoro e della mia intenzione di metterlo in scena, perché  avevo sentito che si avvicinava l’ora di farlo uscire e la modalità che avvertivo  sua propria era la messa in scena, non avevo però ancora trovato la maniera giusta, ma sapevo che quella era la via, tanto che ne avevo parlato con Gemma Ruzza, con la quale ho portato in scena molti lavori. Lydia mi ha fatto conoscere Giuliana Bèrengan, sua carissima amica, scrittrice, regista, giornalista teatrante e molto altro e lei si praticante buddista. Mi è venuto spontaneo proporle di mettere in scena  quel mio lavoro con la sua regia, una sorta di desiderio di condivisione con altri del mio lavoro, come sai bene ho sempre diretto di persona i miei lavori o a volte a quattro mani, con Saverio Mazzoni ad esempio. Sarà il responso della prova in scena a dirmi se la scelta è stata giusta.Tutto questo succedeva un anno fa. Il gioco era fatto. Ho pertanto coinvolto i consueti compagni di scena in primis Saverio Mazzoni dopo il nostro comune lavoro precedente “Carmelo dice che non ami il teatro conversando con Pier Paolo Pasolini” che ha davvero avuto svariate volte la prova della scena. Sicuramente tornerà in scena. Scusa la digressione. Torniamo da Asoka.

Ho chiesto a Gemma di essere della partita ed ha acconsentito, Giuliana ha coinvolto una sua storica collaboratrice  ferrarese  Ilaria Zeri, poi Lydia Pisani, che è ottima musicista e cantante ed ha composto le musiche originali per la pièce e che vediamo per la prima volta cimentarsi nella recitazione, anche per suo desiderio oltre che su miaa richiesta, poi ovviamente io.

Persio:
Davvero un bel susseguirsi di coincidenze, convergenze e conoscenze comuni. ora ti chiedo di venire per quanto puoi, vista la necessaria suspense per una prima, all’argomento o per meglio dire all’impostazione del lavoro.

Emanuele:
Ti posso dire che ho inserito una serie di situazioni e personaggi attuali che interagiscono con la storicità degli avvenimenti relativi ad Asoka, ciò che mi premeva raccontare era l’excursus politico che era alla base del suo operato, partito sicuramente dal suo incontro con la filosofia buddista egli aveva sicuramente ripreso molto dal periodo aureo della cultura vedica, per intenderci il periodo fissato oltre cinquemila anni orsono.

Persio:
Credo che avrai sicuramente molto da raccontare se e quando gli spettatori dopo lo spettacolo, come molto spesso è avvenuto, ti faranno domande stimolati dal testo.

Emanuele
Certo è quello che è spesso avvenuto, in questa occasione me lo aspetto maggiormente, come ti dicevo dianzi sarà anche l’occasione per spiegare il concetto di Teatro Civile Nonviolento.

Persio.
Ti ringrazio di questa chiacchierata e ti chiedo se sarà possibile ritrovarci dopo il debutto anche con i tuoi compagni di questo nuovo viaggio per parlare e approfondire assieme evidenziando il sentire profondo di ognuno e ovviamente le impressioni del dopo debutto.
Dando magari anche il calendario delle prossime repliche.

Emanuele:
Ottima proposta. Ci ritroveremo sicuramente. Grazie a te e ci vediamo a teatro.A prestissimo allora.

Persio:
A mia volta do appuntamento a tutti nostri lettori a teatro. Per parte mia continuerò ad informarvi su questo testo e il suo iter in scena.

 

 

 

 

 

 

 


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