Riflessioni per un teatro nonviolento

Riflessioni per un teatro nonviolento

a cura della Redazione

Braccianti sfruttati nei campi

Braccianti sfruttati nei campi

Stiamo elaborando una scrittura scenica partendo da queste riflessioni ed analisi con il piglio provocatorio che ci contraddistingue e che è parte integrante del Teatro in/Civile.

Il detto caporalato esiste solo perchè i proprietari di fondi e aziende agricole sono i loro mandanti e padroni che li assoldano per fare quell’ignobile lavoro.

Se davvero si volesse, da parte di uno Stato che a buon diritto voglia chiamarsi Democratico l’unica soluzione da adottare per estirpare definitivamente questa ignominia sarebbe quella di requisire tutte le proprietà agricole assumere tutti i lavoratori direttamente da parte dello Stato che ne acquisisce direttamente la gestione in tutte le sue articolazioni con la costante vigilanza del sindacato dell’associazionismo etico e con i lavoratori stessi parte integrante dei consigli di amministrazione e o gestionali.

Dare immediatamente la Cittadinanza a tutti i lavoratori agricoli (quale che sia la loro funzione) e parimenti a tutti, provenienti da qualsiasi luogo della terra, attualmente presenti nel territorio nazionale ed inoltre a tutti coloro che arrivano appena mettono piede sul territorio nazionale.

Abolire anche il solo concetto di lavoratore stagionale ed assumere tutti a tempo indeterminato e pieno, realizzando immediatamente case degne per ospitare detti lavoratori e le loro famiglie, favorendo senza alcun indugio o limitazione il ricongiungimento famigliare di tutti ed in particolare quanti provengono da altri Paesi.

Eliminare di fatto ogni inutile passaggio nella catena produttiva e distributiva del settore agricolo, passando immediatamente alla riconversione biologica e biodinamica dell’intera produzione agricola, per portare sulla tavola dei consumatori un prodotto sano sotto tutti gli aspetti etici ed organolettici. Gli eventuali proprietari che fossero, davvero, estranei alla pratica dello sfruttamento e dell’uso del caporalato, previo rigoroso accertamento, potranno partecipare, come coordinatori, delle ex loro aziende.

Ogni proprietà o ricchezza, acquisita o ereditata se non è usata per il bene comune è un abuso e quindi non può essere nè tollerata nè permessa.
Dopo un periodo, da quantificare, si potrebbe giungere ad una coogestione pubblico privato, anche se potrebbe non essere necessario.

Non dobbiamo dimenticare che la Democrazia per sua natura dolce e amorevole, per essere davvero tale deve essere altresì dura e spietata con quanto la vilipendono, usano e abusano d’ogni Persona od essere vivente, con qualsiasi mezzo di sfruttamento, coercizione o riduzione a sudditanza e schiavitù…
Riflettiamo davvero su cosa sia la Democrazia e quanto ognuno di noi può davvero dirsi Democratico…

L’elaborazione che stiamo approntando sarà raccontata nel suo svolgersi con altri articoli e riflessioni sul blog fino al compimento totale dell’elaborato e che poi vedrà la luce in scena.

continua…

Aboubakar Soumahoro (sindacalista braccianti)


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