affabula

Carmelo dice che non ami il teatro

In un bar nel cento città è seduto un uomo di mezza età ben vestito, ha sul tavolino dei giornali, alcuni libri e un taccuino. Sta sorseggiando un caffè. Legge dal taccuino come ricordasse ad alta voce…Poi guardando avanti a sé…

Libretto di Lavoro

Un cinquantenne vedovo e senza figli con un lavoro sicuro e stabile, prende coscienza dei mutamenti del mondo del lavoro. Inizia a frequentare le agenzie interinali. Qui conosce Anna, giovane precaria. Attraverso lei comprende come tutte le conquiste fatte dalla sua generazione si siano pian piano annullate.

Visioni e citazioni

La strada corre tra la mente e la pianura, occhi sognanti vedono lontano, il futuro è già oggi.
Staremo insieme Foxy Lady, insieme tutta la notte…

Il predicatore bolso urla e cracchia attraverso amplificatori irreali, grida nel deserto ed è come una canna sbattuta dal vento, prosegui il tuo viaggio, novello Odisseo, non lasciarti ammaliare dalle sirene messaggere di morte.

Autore: Emanuele M. Landi

Mani

Lentamente serrò le mani, dopo il lieve incurvare del capo, nel silenzioso radunarsi dei pensieri, quasi un’estasi in quel ritiro cercato. Sfiorandosi, queste si serrarono sul petto appoggiandosi alle spalle, un profondo respiro aprì lo sguardo all’orizzonte poi improvvisa la mente volò al ricordo di quel giorno in cui qualcuno violò il suo corpo e a seguire schiuse le labbra ad una smorfia ed un peso enorme gravò su di lei schiacciandola.

Autore: Emanuele M. Landi

Ti ho amato

Ti ho amato appena ti sei mostrata al mondo
appena hai contratto una mano.
Quando il pianto raccontava la tua presenza,
e nel lieve respiro del sonno ti ho amato.
Nel tuo correre e cadere e correre, correre e cadere,
nel ridere e nel piangere ti ho amato.

Autore: Emanuele M. Landi

Persone

Montagne di rifiuti.
Miniere a cielo aperto per i dimenticati del mondo.
Bambini senza sogni, le cui mani affondano, affondano e affondano e cercano… cercano…
Sono scalatori provetti, cercano e si contendono ogni cosa con i gabbiani che roteano come falchi affamati.
Sono scarti, sono fantasmi, sono morti viventi.

Autore: Emanuele M. Landi

Stai su con le spalle…

Stai su con le spalle… quando leggi si deve sentire chiara la prima lettera come l’ultima…
Non muovere le mani in quella maniera … contienile rispetto al tronco… dritte le spalle…
La battuta la devi accompagnare… porgerla… ricordati che sei tu la battuta…
Il diaframma… devi imparare a respirare col diaframma…

Autore: Emanuele M. Landi


Museo di Ustica

No, niente paura.
Avrei dovuto riconoscerlo.
Lo sapevo,
l’Angelo della Verità si veste di nero.
Si avvicina… è bellissimo… tutto nero… è uno specchio.
Avvelena la mia mente e penetra con mille punte!
… Ssssssh
… Anche gli eroi se ne vanno in silenzio.

Autrice: Maria Visconti

Fuori tempo

o delle estati dell’adolescenza

Solo i vecchi muri mantengono fresco questo pomeriggio estivo, non ci sono parole tra noi e l’esterno, tutto si è fermato, sappiamo cosa si muove fuori è intensa la vita, noi solo di passaggio in un equilibrio millenario.

Autore: Emanuele M. Landi

Arrivò così il giorno del commiato

Passavo quei giorni appieno e in serenità, anche se non mi abbandonava mai quel sentore di morte che a tratti avvertivo. Lo percepivo maggiormente durante le mie passeggiate mattutine, quando scendevo dal viottolo dietro il cimitero per addentrarmi nel castagneto.

Autore: Emanuele M. Landi

Stiamo lavorando bene

o della ragion di Stato

Stiamo lavorando bene, disse tra sé, con lo sguardo fisso, sulle ultime notizie trasmesse da Partior, l’attentato nella piccola isola del grande mare aveva fatto circa duecento vittime ed erano ancora stime provvisorie, immediatamente tutte le fonti giornalistiche e i commentatori politici avevano attribuito l’azione al gruppo dei Tribali

Autore: Emanuele M. Landi

Fu la bomba alla stazione di Bologna…

Fu la bomba alla stazione di Bologna con i suoi 85 morti a dargli la sveglia, mi disse.
Iniziò così una maniacale ricostruzione di quegli anni vissuti così freneticamente, tre mesi di totale immersione per avere alfine la certezza di come un’intera generazione fosse caduta in una trappola ben congeniata, che ogni azione ed ogni reazione erano tesi ad alimentare l’antagonismo per poi eliminarlo, e, per fare questo, occorreva dar spazio e corda ad ogni velleità libertaria e rivoluzionaria dandoci l’illusione che fosse possibile fare e dire tutto.

Autore: Emanuele M. Landi

Nunca Mas

da Piazza Medaglie d’Oro a Plaza de Mayo storie di chi non dimentica

«E se quest’anno prendessi la bandiera?» – penso guardando l’arrotolato tessuto verde con il logo FNA e la scritta Federazione Nazionale Assicuratori che riposa in un armadio dell’ufficio.
Mi balocco un po’ con l’idea, in fondo quest’anno nel trentennale della Strage della Stazione di Bologna, la mia organizzazione ha aderito ufficialmente, ma… c’è un ma lungo trent’anni.

Autore: Andrea Quercioli

Don Marco

ovvero di personaggi, luoghi, ricordi e riferimenti voluti.

Non so da quanto tempo sono fermo davanti alla lapide, il silenzio è assoluto e nulla disturba la mia fissità. Conosco questo posto fin dall’infanzia, salivo quassù bambino, a cavalcioni di mio padre. Per chi viveva a valle la Rocca e la Pieve erano l’abituale punto di riferimento della comunità; il monte, il luogo antico, l’origine, la meta di mille passeggiate, la quiete, lassù, tra la chiesa e il cimitero e, a dominare, la rocca che fu dimora di Selvaggia Vergiolesi, poetessa stilnovista e amante di Cino da Pistoia.

Autore: Emanuele M. Landi

Ornella

Non poteva proprio vederle quelle ragazzine, sue quasi coetanee vestite di tutto punto da piccole italiane, si sentiva male al solo pensiero di doverla indossare, quella divisa ne si preoccupava che prima o dopo, arrivata all’età giusta avrebbe dovuto metterla anche lei e così conciata andare alle adunate e cosa che odiava, fare ginnastica collettiva.

Autore: Emanuele M. Landi

Noi

Noi che abbiamo visto
le terre dei ciclopi
che abbiamo navigato
tra i flutti d’ogni oceano
e conosciuto l’estasi del loto.

Autore: Emanuele M. Landi

Cos’è la democrazia

La democrazia non è una menzogna
lo scambio di favori
la paura del domani
la dedizione al lavoro

Autore: Emanuele M. Landi

Dopo la distruzione

Monologo scritto nell’ottobre del 1977 per lo spettacolo “Ipotesi Teatrale”, portato in scena dal gruppo “Mantra Suonomovimento”

Autore: Emanuele M. Landi

Tocco di dita

Racconto teatrale dove la musica accompagna visioni e parole.

Le dita scorrono sulla tastiera rimbalzano e vibrano nell’aria ad ogni trillo, il suono svolazzante del clavicembalo riempie quel pomeriggio d’estate e attraversa i vicoli del centro portato dall’aria calda, armonizza con quelle case che al loro nascere già conoscevano quel suono.

Autore: Emanuele M. Landi

Beatrice

Il viaggio evolve in conoscenza e come un vecchio treno attraversa paesi e pensieri.

Una ragazza dai capelli nerissimi, un viso un po’ rinascimentale e una figura dolce e sinuosa, si sedeva ogni fine settimana sui sedili di legno di quel treno locale, che un po’ ricordava il far west…

Autore: Emanuele M. Landi

Diserzione

Ricordo che fu al sesto mese dall’inizio delle manifestazioni che il governo diede i primi segni di disponibilità al dialogo, le aule vuote di tutto il Paese erano ormai una realtà

Autore: Emanuele M. Landi

La scalinata

Le scalinate paiono interminabili, svettano le torri verso un cielo grigio, la pietra bianca si staglia sul verde del bosco retrostante, dame e cavalieri salgono indifferenti dalla moltitudine di mendicanti le cui mani si protendono fin sotto i loro volti

Autore: Emanuele M. Landi

Asoka

racconto dialogante ad uso di lettura e/o di rappresentazione

Solo davanti al gran re capì il suo peccato, non alzò lo sguardo fin quando Asoka non scese gli scalini al cui sommità era situato il trono, l’imperatore, prese tra le mani, il viso del dignitario, e ne fissò lo sguardo, fu allora che Jawaral abbandonò i suoi occhi al pianto e ben presto il suo volto fu completamente bagnato e con esso le mani dell’Imperatore.

Autore: Emanuele M. Landi

Clara

Mattia:
Mi colpì per la sua immobilità, come riesce, in mezzo a questa confusione, pensai.
Mi colpirono i suoi tratti delicati, ma lo sguardo, quello, era fisso verso il nulla come di chi è impietrito dalla paura.

Autore: Emanuele M. Landi

Io so i nomi

Io so i nomi di coloro che in ogni parte del mondo detengono il potere assoluto e decidono ogni evento globale.

Autore: Emanuele M. Landi

Figli o sottoprodotti

Monologo, dove il futuro muore, ancor prima d’essere presente.

Il loro vagare in strade oscure e barcollanti, poi gettarsi a terra nel migliore dei casi su cartoni guardarsi senza vedersi, alcuni appollaiati su spazzatura ormai sedimentata nel terreno umido, terra rifiuti ed escrementi ormai diventati selciato

Autore: Emanuele M. Landi

Asoka

o del saggio governare

lettura scenica a più voci di Emanuele M. Landi

Vuoi forse sostenere che l’ideale anche ai nostri giorni sia un monarca illuminato, capace da solo di dare impulso alla società, evitando tensioni e conflitti?

Autore: Emanuele M. Landi