Io so i nomi

«E cosa hai detto tu? » chiese Pilato
«Ho detto fra l’altro» disse l’accusato «che ogni potere appare una violenza contro gli uomini e che verrà un tempo in cui non ci saranno più né il potere di Cesare né altri poteri. L’uomo si trasferirà nel regno della Verità e della Giustizia dove non sarà necessario nessuno potere»

da “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov

Io so i nomi

Autore: Emanuele M. Landi

Io so i nomi di coloro che in ogni parte del mondo detengono il potere assoluto e decidono ogni evento globale.
I so i nomi di coloro che hanno, ideato e progettato tutte le stragi e gli attentati di cui abbiamo memoria, tutti gli atti terroristici, attribuiti ai più svariati gruppi eversivi e rivoluzionari.
Io so e lo sapete anche voi che ogni forma di terrore è funzionale al Potere costituito.
Io so i nomi dei potenti della terra che hanno progettato e messo in atto ogni guerra e conflitto teso a consolidare il loro potere, e so quante vite hanno pianificato di sacrificare per raggiungere l’obiettivo ultimo, la loro permanenza al potere.
E lo sapete anche voi.
Io so i nomi di coloro che hanno pianificato la strage in atto attraverso virus manipolati che unitamente alla fame indotta e all’indigenza perenne hanno lo scopo di eliminare intere etnie, e costringere i superstiti ad una devastante schiavitù.
Io so i nomi di coloro che utilizzando la Religione spingono i popoli ad odiarsi nel nome di Dio.
Lo so e lo sapete anche voi.
Io so i nomi di coloro che stanno pianificando la prossima guerra totale, so i nomi dei giornalisti e dei cosiddetti intellettuali che asserviti si prodigheranno per renderla ben accetta alle masse teledipendenti.
Io so i nomi di coloro che partiranno comandati e volontari, bramosi di gloria e di amor patrio, pronti al massacro del nuovo Nemico creato alla bisogna.
Io so i nomi di coloro che da innumerevoli generazioni si stanno spartendo il mondo, e so i nomi di coloro che si perpetuano nel Potere.
Io so e lo sapete anche voi che ogni Potere è violenza sull’uomo.

Tratto dallo spettacolo teatrale “Quattrocentoventisettemila affabulazioni”