21 aprile 1945 – Il progetto

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Progetto teatrale

di Saverio Mazzoni – Emanuele Landi

Premessa
Viviamo un periodo storico nel quale ogni cosa viene macinata velocissimamente, triturata, digerita e gettata via come spazzatura.
Questo ritmo forsennato, ci porta a non soffermarci con attenzione sul presente ed ancor più a sorvolare sugli avvenimenti oramai trascorsi da svariati decenni, troppo spesso convinti che “passato” sia sinonimo di “superato”.

Obiettivi del lavoro
Sentiamo pertanto la necessità di raccontare la nostra storia recente, per conservarne la memoria storica. Avvertiamo il bisogno di parlare anche alle nuove generazioni, per non permettere che le nostre radici vengano dimenticate;per non far cadere nell’oblio l’evolversi degli avvenimenti che sono all’origine dell’attuale civiltà: le storie di vita delle persone che, dopo feroci dittature e una guerra devastante, hanno reso possibile questa democrazia.

Strumenti scenici
Il progetto che presentiamo si caratterizza per una visione a tutto tondo, dove testi, luci, musica dal vivo e videoproiezioni di immagini storiche ed artistiche, evolvono in un vero e proprio evento multimediale, capace di produrre una profonda energia emozionale.

Contenuto del progetto
Per rendere vivi e pregnanti, fatti e avvenimenti così lontani nel tempo, abbiamo scelto di dare voce ai sentimenti, alle emozioni, alle testimonianze di chi ha vissuto o è morto per far “sbocciare il fiore della libertà”, utilizzando su piani paralleli: poesie e pagine di romanzi, lettere di condannati a morte della Resistenza e cronache di avvenimenti raccontate attraverso le parole dei protagonisti, siano essi politici, letterati o cittadini come ognuno di noi.

Risultato
Ne è scaturita una sceneggiatura armonica, che porta in scena voci e personaggi perfettamente inseriti nella sequenza narrativa, accompagnando così il pubblico all’interno delle situazioni evocate dalle letture, trasportato dalle immagini e dalla musica, che va oltre il sottofondo o l’essere a se stante, per assumere carattere di protagonista al pari della parola, interagendo come in un dialogo a guisa di battute, ma ancora di più, capace di rendersi interprete come fosse a sua volta monologo o affabulazione.

Considerazioni finali
Quale migliore strumento del Teatro, quindi, assai più diretto di cinema o di rappresentazioni digitali perché è spettacolo in 3D senza l’ausilio di occhiali o similari, per raccontare la storia e gli accadimenti che la compongono!
Per i contemporanei di quegli eventi, diverrà ricordo ed immedesimazione, vivificati nell’elaborazione scenica; per le nuove generazioni, diverrà conoscenza e condivisione di memoria civile, attraverso il linguaggio del cuore e la possente macchina scenica.

Saverio Mazzoni

Emanuele Landi

Davide Brillante

Matteo Raggi