Percorso formativo

Percorso formativo

Contesto – Obiettivi – Ideali

Nel teatro c’è un momento magico in cui il pubblico manifesta il desiderio di fondersi con l’attore e di vivere il dramma che rappresenta, il ritrovare in forma simbolica, ma profondamente sentita, la realtà perduta dell’unità spirituale originaria. E tale prodigio avviene ingenerato dall’emozione comune che sprigiona un’energia unificante i cui segni visibili sono il riso, il pianto, l’ira, la catarsi comune.
Guai all’attore che sfrutta tale latente possibilità in ogni pubblico con mezzi istrionici per convogliarla verso fini bassi e inutili. Anche se non se ne rende chiaramente conto, egli si assume una grave responsabilità morale perché abusa di un mezzo estetico di sicuro effetto e di una disponibilità psicologica generale che fanno del suo atto un vero e proprio abuso di potere, un plagio, una violenza appena appena larvata dalla forma d’arte.
Da tale responsabilità si libera solo con l’umiltà e la perfetta aderenza ad un’idea o ideale che passi dal rispetto del pubblico e dal servizio al pubblico, nella stessa misura in cui può farlo un poeta, un oratore o un officiante che offre il suo dono. Ma per far ciò occorre la partecipazione, il responso del pubblico, il coinvolgimento diretto, la consapevolezza di far parte di un dramma collettivo di cui ciascuno e tutti sono attore e pubblico officiante/sciamano e comunità.
Va tenuto conto a sostegno di quanto detto che il teatro e l’arte in generale non possono chiamarsi fuori dalle istanze sociali, economiche e politiche ed hanno nella loro stessa essenza una chiara vocazione costituente nell’affrontare tali tematiche ed elaborarle fino in fondo, scomponendole, se necessario.
Va, una volta per tutte, sfatata e lasciata alle spalle l’immagine dell’artista distratto, spoliticizzato, neutrale e per questo individualista, egoista e vanitoso; preoccupato solo dal successo, dalla carriera e dal guadagno, tirato di qua e di là da svariati interessi di gruppi economici, industriali e partitici. Costui non può definirsi artista, che è nobile parola, ma bensì uno squallido buffone di corte e servo dei potenti.

Tecnica

Spiegare un metodo formativo è quantomeno difficoltoso, ancor di più in poche righe. Inoltre siamo interessati in questa fase alla sua applicazione ad aspiranti attori ben motivati e dotati di buon talento, non è quindi nostra intenzione promuovere l’ennesimo corso di teatro che sia per la maggior parte degli aderenti una sorta di dopolavoro. E’ proprio di questa tecnica il concentrarsi sulle potenzialità effettive dell’allievo ed agire su queste, con l’obiettivo di promuoverlo in tempi ragionevolmente brevi in scena, autentico luogo di formazione, affiancati ed affiancando attori e attrici professionisti. Espandere è la particolarità del Metodo/Formazione, espansione del sentire profondo, realizzato, partendo dall’assoluta empatia tra allievo ed insegnante. L’essenza del progetto è ben esemplificata nel capitolo precedente.

Partire dal testo

Considerando il testo come il cuore pulsante del lavoro teatrale, il percorso formativo e d’apprendimento prende forma dalla compenetrazione della scrittura scenica, attraverso la lettura comune, come da prassi consolidata, ma poi è proprio su quel testo che si concreta lo studio delle materie che compongono il cammino educativo. Sarà all’interno del cantiere allestito con l’obiettivo di portare in scena quel preciso copione che si svilupperà quell’alchimia empatica tra insegnanti ed allievi e più specificamente sul palco e/o nel luogo dove alla fine del percorso di costruzione prenderà vita la rappresentazione.

Piano di studio

Il piano di studio affianca a materie classiche alcune caratteristiche peculiari.
Elementi di storia del teatro
Espansione empatica
Elementi di concentrazione espansiva
Dizione.
Interpretazione di un testo drammaturgico.
Elementi di Scrittura Scenica.
Presenza scenica
Movimento scenico
Tecniche dell’improvvisazione.
Uso del microfono e sue potenzialità
Elementi di tecnica, audio e luci.
Ritmo.
Accenni di solfeggio.
Canto.

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