Una città raccontata

Una città raccontata

Autore: Emanuele M. Landi

Via Santo StefanoQuante cose, hanno visto questi muri, i palazzi e le strade. Ne sento i racconti e i sogni di chi qui ha vissuto.
Sono solo nella città e i racconti fluiscono. Passando davanti a Via Pescherie Vecchie, vedo drappelli di soldati: possedevano la città allora e la vita era difficile. Ecco la prospettiva del Pavaglione, c’è un uomo impietrito, addossato al colonnato, spera che quegli invasori non lo vedano, spera che finisca presto quella guerra, e spera di viverla la sua giovinezza.
Volgo lo sguardo verso Palazzo D’Accursio e la mia visione è cambiata, ora Piazza Maggiore è affollata di gente, non ci sono più i soldati, quella guerra è davvero finita, ci sono bambini che offrono cibo ai piccioni. Fermo il mio sguardo su un bambino vestito di bianco, che si guarda in giro meravigliato.
Sono io, rivedo quel giorno in ogni particolare, sorrido mentre vado verso via Rizzoli, anche lui mi sorride. Ecco laggiù le due Torri, cammino imboccando via dell’Inferno, giro poi su via Zamboni, piazza Verdi, via Giuseppe Petroni, via San Vitale, Piazza Aldrovandi, Strada Maggiore, poi via Guerrazzi e Santo Stefano.
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Tributo a Stefano Tassinari

Tributo a Stefano Tassinari

La redazione del blog aderisce

Tributo a Stefano Tassinari

Diamo conto con enorme piacere dell’iniziativa promossa da Radiocittà Fujiko dedicata al ricordo di Stefano Tassinari intellettuale autentico e multiforme artista che ha segnato profondamente la Cultura del nostro Paese e in particolare la nostra comunità.
Il reading organizzato dalla radio avrà luogo venerdì 13 luglio ore 20,30 presso Casalarga via del Carpentiere 14 Bologna.
Vi aderiscono amici, compagni, colleghi, attori, scrittori, giornalisti, fotografi, ognuno recante in dono un brano, una canzone o un ricordo.
Anche noi abbiamo aderito, saranno presenti Emanuele M. Landi – amico e compagno di strada politica di Stefano Tassinari – e Demetrio Poli con alcuni brani e canzoni tratti da “La voce del Bardo”.

“A lui la vita non è stata tolta, ma solo Trasformata” – da M.lle le Gladiator – di Franco Battiato.

“… quando scompare un amico di cui avevo stima ecco che quella trasformazione significa anche esempio vivo delle cose fatte e quelle da fare, perché il ricordo non si racchiuda in dolore sordo, ma sia stimolo e autentica trasformazione …” Emanuele Maria Landi.

Stefano Tassinari

Casalarga


La Poesia le Canzoni la Rabbia

La Poesia le Canzoni la Rabbia

attraverso le praterie dell’universo con Patti Smith

Autore: Emanuele M. Landi

La sua è una bellezza che annienta tutti i canoni estetici, anzi estingue il concetto stesso d’estetica per dare corpo all’etica che contiene la bellezza pura. La sua voce racconta il poetare, lei che racconta ed affabula in musica i suoi versi. Errabonda e punk come lo sono stati tutti i poeti, attraverso la forza dirompente della poesia.
Guada i fiumi per poi lasciarsi trasportare dalla corrente, che la riconosce e la culla, è il filo rosso che unisce le sacerdotesse di Dioniso, Saffo, Omero, Emily Dickinson, Ginsberg, Kerouac, Corso, Ferlighetti, Pasolini… poetesse/poeti ed è lei con tutta la sua unicità e forza.
Sul palco è attrice pura poiché poetessa purissima. Vorrei anche solo per un attimo essere con Te sul palco, correre attraverso le praterie dell’universo portati dai versi e dal suono.

Patti Smith – Concerto per la Memoria – Banga – believe or explode

Nel “Concerto per la Memoria” domenica 15 luglio ore 21.30 nel giardino antistante al Museo per la Memoria di Ustica parco della Zucca, Via di Saliceto 3/22 Bologna, Patti Smith e la sua band, presenteranno il nuovo album “Banga – believe or explode” ricco di riferimenti all’Italia a riprova dell’amore che lega l’artista statunitense al nostro paese. Troviamo infatti nel nuovo album un brano dedicato ad Amerigo Vespucci, uno dedicato a San Francesco e un altro ancora al Sogno di Costantino, di Piero della Francesca, conservato nella Basilica di San Francesco d’Assisi. Questi, oltre ai suoi brani più famosi, costituiranno il programma del tour estivo italiano.
Il Concerto per la Memoria di Patti Smith and her Band, realizzato grazie al sostegno del Gruppo Unipol, è inserito nelle attività programmate per celebrare il XXXII anniversario della Strage di Ustica (27 giugno) e richiamare l’attenzione sulla necessità di verità rispetto a questo tragico evento.


Un luogo non luogo

Un luogo non luogo

o delle dissertazioni sul blog

Autore: Emanuele M. Landi

Taormina teatro grecoTeatrocondiviso è un luogo non luogo nell’oceano della rete è fluttuante ed incorporeo, ma trasmette riflessioni e parole, visibili in quanto messe a disposizione, offerte, elargite e comunicate, scritte sulla tavolozza digitale che viaggia nell’etere e appare, si arricchisce, compenetra, stimola, da voce, racconta, da vita ad eventi, li rende visibili e plausibili, li offre, attraverso il nome da presenza dell’essere e del non essere. Come l’aria espande la dimensione incorporea e al tempo stesso da voce e visione al reale, pur essendo oltre e al di là. E’ l’astronave Enterprise, la logica di Spok e la passionalità del Capitano Kirk; luogo nello spazio che espande e crea mondi è il folgorante attimo generato dall’energia psichedelica, il viaggio dei poeti erranti, la voce del Veggente e dell’oracolo, è la profezia di Tiresia, la visione dello Sciamano, la corsa possente di Tatanka spirito animale in forma di bisonte sulle pianure ai piedi delle Black Hills. Il luogo sospeso, come sospeso è il rinnovarsi del Simposio Platonico dove si argomenta all’infinito sull’essenza d’Amore, è Socrate che parla ed è l’anima profonda della filosofia.
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Reduci

Reduci

o del ritorno a teatro

Autore: Emanuele M. Landi

reduciVi sono brani nel mio viaggio scenico che paiono rimanere sospesi in un tempo indefinito, spesso io stesso mi trovo a trascurarli, seppur senza né intenzione né dolo, ma solo perché altri brani ed altre azioni sceniche si palesano.
Avviene così che queste mie “creature” bussino per tornare a raccontarsi e proprio nei momenti più opportuni, quando cerco nella mente quel qualcosa che può dar voce ad un determinato sentire. “Reduci” è uno di questi.

Siamo reduci, siamo tutti reduci da qualcosa. Nel tempo di una vita per un’infinità di volte possiamo definirci reduci.
Alcuni lo sono da una guerra, altri da amori finiti, altri ancora da gravi malattie, taluni da depressioni, tossicodipendenze, lavori usuranti, lutti, incomprensioni, conflitti personali e svariate altre cose.
Questo è il risultato di uno studio approfondito, (la patologia del reduce), vagliata e identificata per diventare l’elemento portante di un nuovo modo di imporre il consenso, annullando di fatto pulsioni e rivendicazioni soprattutto da parte delle nuove generazioni. Ampliando al massimo il consenso senza critica.
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