Una lettera ritrovata

Una lettera ritrovata

o del debutto di una giovane attrice

Autrice: Antigone

Ritrovo e pubblico parte di una lettera che una cara amica, scrisse giovanissima ad una coetanea allorquando suo padre attore la introdusse all’arte della scena. Do conto di questo scritto alla vigilia del debutto degli otto ragazze e ragazzi che sabato 3 marzo prossimo esordiranno in scena proprio col testo citato in questa lettera e vale a dire “Lisistrata” o meglio una sua riduzione dal titolo “Lo Sciopero delle Donne”. Dalla lettera, se vogliamo, traspare una certa ingenuità, ma anche la presa di coscienza del testo e da conto di quanto si possa acquistare padronanza della scena quando si è ben motivati, affiatati ed anche, se vogliamo, ben diretti. A questi giovani allievi, a brevissimo in scena va tutto il mio “in bocca al lupo”

lettera-“Carissima Marta,
eccomi di nuovo a te, come ti avevo promesso. Sai la novità? Mattia… mio padre, mi ha letteralmente spinto sul palcoscenico. Una sfida e io l’ho accettata. Non è stato facile; quando mi sono trovata lì, davanti al pubblico è andata, non so nemmeno io come, ora, sera dopo sera, mi sento più sicura, se penso che solo un attimo prima di entrare in scena ero totalmente impietrita, stento a credere di aver acquistato tanta sicurezza e poi, come dice mio padre, sono solo all’inizio e aggiunge che tra le migliori qualità di un attore c’è “l’umiltà” e ancora che, in quest’arte non si è mai arrivati ed ogni giorno e solo un piccolo passo. Farò buon conto di queste parole, perché sento che sono un vero passaporto per la mia passione artistica. Continua a leggere …


Mi sono sentito davvero sereno

Mi sono sentito davvero sereno

o della terza parte dell’intervista a Emanuele M.Landi

a cura di Persio

Emanuele M LandiEcco pubblicata la terza parte dell’intervista a Emanuele M. Landi, dove gli spunti alla riflessione sono davvero tanti, si tratta sicuramente di un contributo importante per il blog, non solo per gli innumerevoli argomenti trattati, ma perché la conversazione che ne è scaturita riesce, a mio avviso, ad essere al tempo stesso, moderna, contemporanea e futuribile. Molto spazio è preso dai programmi che Emanuele e tutti noi abbiamo in essere per il prossimo anno. La quarta ed ultima parte di questa lunga intervista sarà pubblicata entro la fine di gennaio.

“…mi sono sentito davvero sereno anche dopo lo spettacolo, subito ho pensato si cambia, ma a dire il vero era cambiato tutto il contesto, a partire dai compagni di scena,credo d’essermi trovato in quello stato di grazia che ho provato solo poche altre volte.”

Persio: E’ questo stato di grazia che ha alimentato questo fermento fatto di novità, tra nuovi e vecchi collaboratori, giovani aspiranti attori, riprese e nuove piece?

Emanuele: Io direi che sono entrato nella terza fase del mio essere attore e autore, e questo che sento, una fase che guarda più concretamente all’essenziale, senza trascurare il nuovo, anzi dove il nuovo, per quanto possibile, è ancor di più importante, è per così dire l’atteggiamento verso le cose che è più rilassato e più in sintonia col tempo e le cose che si fanno, ti dicevo dianzi che sono sempre stato un iperattivo, ma a volte era solo una sorta di frenesia, che non mi consentiva di gustare appieno ciò che realizzavo.
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La Nonviolenza Politica

Citando e ricordando Davide Melodia “ La Nonviolenza Politica”

A cura di Emanuele M. Landi

bandiera della paceSul piano politico, la Nonviolenza è una disposizione permanente, una presenza dinamica nella lotta sociale per la Pace e la Giustizia, nel rispetto della Persona.
Questa presenza nonviolenta, permanente e dinamica in ogni strato, in ogni campo, privilegia nella società occidentale a strutture capitalistiche, classiste e repressive , gli oppressi, gli sfruttati, gli emarginati ma non trascura il compito ancora più arduo di decondizionare con l’esempio, il confronto ed i fatti, coloro che facendo violenza sono a loro volta vittime della violenza. Per quanto sia difficile e talvolta disgustante, riuscire talora a comprendere, tollerare, sopportare la violenza bestiale di creature nate per essere uomini ma condizionate per essere cieche e brutali, è a volte l’unico modo per non odiare, per indicare loro una strada, per farli scendere di qualche gradino dalla scala della violenza.
A volte sono i nostri compagni che non capiscono, che fraintendono, che non apprezzano, ma si sono visti i risultati positivi, durante marce, dimostrazioni, proposte, occupazioni simboliche, di questo metodo. Si è testimoniato personalmente alle crisi, ai rimorsi, alle incertezze di uomini addestrati alla violenza che una paziente opera di socializzazione nonviolenta avrebbe potuto recuperare a poco a poco. Salvo in alcuni casi eccezionali ciò non è stato fatto. Il seme della presenza nonviolenta è rimasto in superficie, un caso isolato, emblematico, fine a se stesso. Ma ciò non significa che sia stato del tutto perduto. Quello che conta è che la strada è giusta: altri, migliori, costanti, determinati più di noi riprenderanno la lotta da dove l’abbiamo interrotta e la porteranno fino in fondo.

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L’Archivista

L’Archivista

viaggio interiore o della perdita dell’innocenza

Autore: Emanuele M. Landi

libroBuio. Un uomo senza età, barba e capelli bianchi, chino su dei libri aperti. E’ vestito modestamente sui toni grigi e neri. Appare in una scena tutta nera, solo le immagini dietro danno luce, sono immagini di libri e biblioteche polverose.

Archivista:
Conosco ogni parola dei codici e dei documenti a me affidati. Sono in grado di risalire a qualsiasi fatto avvenuto negli ultimi cento anni e più. Mantenere un archivio non è facile. Si tratta di una vera e propria arte. Sono figlio d’arte io, mio padre, e prima di lui, mio nonno hanno custodito e conservato quest’archivio, con la dedizione e il distacco richiesti. Mai farsi coinvolgere dai fatti che sono qui conservati, questo è stato l’insegnamento di chi mi ha preceduto, ma negli ultimi tempi, nelle lunghe giornate in cui, solo con questi codici, non avevo altro da fare che riordinare, spolverare, controllare e ricontrollare la giusta catalogazione, ho quasi, senza rendermene conto, cominciato a leggere documenti presi a caso. Più leggevo più sentivo il bisogno di sapere e capire, mi sono ben presto reso conto che ero un semplice custode, capace di trovare un testo richiesto in un attimo, ma assolutamente all’oscuro di ciò che in quei documenti era racchiuso, ero, di fatto, un semplice passacarte, un servitore dello Stato oscuro e anonimo. La lettura è stata sin dall’inizio devastante, oltre a dati e a fatti di per se stessi sterili, trovavo incongruenze, omissioni e menzogne talmente palesi che mi pareva incomprensibile non fossero state scoperte. Una verità si faceva strada nella mia mente, più le menzogne erano assurde e maldestramente dissimulate più apparivano credibili agli occhi dei cittadini ignari. Continua a leggere …


Parlando ancora insieme

Parlando ancora insieme

intervista in/civile  e…   seconda parte

A cura di Persio

Emanuele M. LandiLa seconda parte dell’intervista ad Emanuele M. Landi ha avuto luogo all’indomani della prima de “La voce del bardo” al teatro Montanari ed stata anche l’occasione per fare alcune valutazioni su quella serata e su come continuerà il cammino della piece. E’ stata a dire il vero un’intervista fiume, che pubblicherò almeno in tre parti, abbiamo affrontato mille argomenti e fatto il punto sui tanti progetti che in questo ultimo squarcio del 2011 Teatrocondiviso ha in cantiere per l’anno nuovo e dello sbarco del nostro blog su facebook. In questa seconda parte dell’intervista “La voce del bardo” l’ha fatta da padrone, come è giusto che fosse, è il figlio più piccolo che si ama di più, dicevano i nostri vecchi, perlomeno finchè non è diventato grande e forte. Continua a leggere …