Il Lavoro va a Teatro

Il Lavoro va a Teatro

o del work in progress

Autore: Mattia S. Brandani

Finalmente “Libretto di Lavoro” è andato in scena in forma commedia/affabulazione/meta teatro, ricordo quando l’autore lo presentò in forma di lettura scenica ormai nel lontano 2008, eravamo agli albori della crisi economica, ma la precarizzazione del lavoro era già da gran tempo iniziata, come lo era la perdita progressiva dei diritti acquisiti, quella messa in scena spartana e minimale era già allora di forte impatto e ricordo che il pubblico di alcune arene estive, dove fu presentato ne fu fortemente colpito. Chiesi allora ad Emanuele se avesse intenzione di riproporlo in altre forme ed allestimenti, vista la buona riuscita di quelle anteprime, d’acchito mi rispose che era in procinto di elaborarlo, poi con calma, seduti di fronte ad un buon bicchiere di vino, mi disse che si sarebbe preso del tempo per vedere come si sarebbe evoluta la situazione, utilizzando un punto d’osservazione, in un certo qual modo privilegiato, quello del sindacato col quale in quel periodo collaborava. Mi lasciò dopo una lunghissima chiacchierata, con la promessa che di lì a poco lo avrebbe riproposto in nuova chiave e preferibilmente in chiave di commedia.
Nel frattempo la crisi economica si è acuita e la recessione si è fatta strada, la precarietà è aumentata a dismisura, la disoccupazione si è rivelata in tutta sua drammatica realtà. Nel marzo del 2012 appena tornato da un lungo viaggio, ricevetti un mail da Emanuele che diceva «…ho trovato gli attori giusti per riportare in scena libretto di lavoro…»Scoprii alcuni giorni dopo che due parti, quelle femminili sarebbero state affidate a due giovanissime allieve che erano in procinto di portare in scena “Lo Sciopero della Donne” e la parte maschile affidata ad un attore che già aveva avuto come partner in “Re Orso” al Teatro di Fantomas. Gli risposi esternandogli tutto il mio compiacimento e la soddisfazione per la sperimentazione che si riapprestava a compiere, restando del resto fedele a quella che è la sua maggior prerogativa. Nel frattempo i giovanissimi allievi. sono andati in scena dando ottime prove e sono continuate le repliche sia dello “Sciopero” che della “Voce del Bardo” che oltre ad Emanuele vedeva la partecipazione di Demetrio Poli e Maria Visconti.
E’ stata ancora una mail ad annunciare la nuova messa in scena di “Libretto di Lavoro”.
Arrivo subito allo spettacolo che è andata in prima rappresentazione presso l’Arci Brecht – Teatro del Lampadiere ven. 18 e sab. 19 gennaio 2013. Scusate per questa lunga introduzione, ma mi pareva importante dar conto dell’iter di questo lavoro. L’impatto è stato fortissimo, l’allestimento ancora a metà tra la commedia, la lettura scenica ed il teatro che racconta se stesso, una sorta di racconto del viaggio che una piece affronta per arrivare in scena, come spiega all’inizio lo stesso autore. Gli interpreti rendono vive le parole, cariche di emozione. Maria Visconti e Gemma Ruzza sostengono molto bene i caratteri, assai complessi, dei loro personaggi, rispettivamente, Anna, giovane precaria e Caterina, collega ed amica di Ruggero con il quale da tempo ha una relazione sentimentale, protagonista maschile, interpretato da un Ivan Poli che affronta per la prima volta il ruolo di attore, con decisione ed ottimi spunti interpretativi, un apporto fondamentale poi quello di Anna Zuccoli, storica collaboratrice dell’autore, attrice e cantante di gran temperamento, presente solo in voce nel ruolo di Angela, la moglie deceduta di Ruggero.
Sin dall’inizio si è catapultati nell’inferno della precarietà, come recita una felicissima battuta. La devastante realtà del mondo del lavoro s’inserisce nel quotidiano e nel privato dei personaggi entrando prepotentemente anche nella sfera sentimentale, quello che le prime letture sceniche evidenziarono, sono ora scene ricche di profonda incisività.
Vedere come Maria e Gemma sono cresciute e come sanno muoversi bene in scena, cimentandosi con un testo per nulla semplice è stato davvero appagante e altrettanto lo è stato veder Ivan sfoderare sul palco un piglio davvero interessante. Ciò che mi preme rilevare è che ora questa piece è perfettamente attuale, arricchita anche da alcune scene aggiunte, che l’attualizzano ancor di più, è inutile porre l’accento sul fatto che come ogni lavoro di Emanuele evolverà di messa in scena in messa in scena entrando sempre più nell’attualità.
Non ho intenzione, ne riuscirei a farlo di raccontate per filo e per segno la trama tanto è densa di pathos, soltanto nell’intimità del teatro si partecipa profondamente al rito collettivo che è l’essenza del teatro. Termino dando un consiglio tecnico per quanto riguarda i cambi scena, forse leggermente lunghi, varrebbe la pena accorciarli e non in situazione di buio, ma di mezza luce, per dare maggiore continuità alla narrazione scenica. Sono certo che già dalle prossime troverò svariati cambiamenti, ormai ci sono abituato.
Non posso che consigliare ai nostri lettori di andare a vederlo. Senza nessun timore di esagerare posso dire che “Libretto di Lavoro” è tra i migliori allestimenti di teatro civile di questa stagione e penso proprio che avrà lunga vita i n scena.
Non perdetelo allora! Permettetemi di lanciare a tutti una richiesta, una volta visto mandate al blog o all’omonima pagina facebook le vostre impressioni e ancora siate voi stessi promotori dello spettacolo cercando e proponendo spazi e luoghi dove rappresentarlo, anche inusuali, luoghi da lavoro, sedi sindacali e…Sarà un bel modo per condividere nel perfetto spirito del nome e della missione del nostro blog.
Buona visione.
Concludo ringraziando Emanuele e la redazione, per avermi proposto di collaborare con questo bellissimo forum di discussione e promozione teatrale che è il blog. Ho accettato con entusiasmo e mi auguro di interagire nel migliore dei modi con tutti i lettori e frequentatori. A presto

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