O del Cabaret…e Tingel Tangel

O del Cabaret…e Tingel Tangel

Autore: Emanuele M. Landi

tingel tangelUn vero piacere l’essere seduti all’Officina Teatrale de’ Maicontenti in attesa di farci coinvolgere da Tingel Tangel, che come dice il cartellone è tratto dall’Opera Karl Valentin autore/attore/cabarettista e… durante e non solo il periodo d’oro per il teatro europeo quale quello contrassegnato dalla Repubblica di Weimar.
Senza dubbio un’operazione difficile, quella di rendere fruibile testi così lontani nel tempo e nella situazione (forse solo in apparenza) comunque, in un certo qual modo una sfida. Nell’attesa dell’inizio mi domandavo questo, senza alcun preconcetto però, del tipo…vediamo cosa sanno fare…per nulla, anzi nella tranquilla attesa di lasciarmi prendere e coinvolgere.
Coinvolto? Sicuramente. Se eravamo di fronte ad una sfida si può ben dire che è stata vinta, non già attualizzando, ma innescando nei testi e sketch di Valentin canzoni e situazione di un repertorio a noi più vicino, indovinate le canzoni del repertorio del nostro Quartetto Cetra, perfettamente inserite tra l’altro. In ogni caso tutte indovinate le canzoni. La scena è stata animata, sostenuta e guidata da una compagnia (attrici e attori) che con forte piglio e ottima presenza scenica hanno condotto lo spettatore in luoghi poco conosciuti dai più, quasi a dire…da qui molti di noi traggono linfa…senza alcun intellettualismo sia chiaro, anzi con la freschezza necessaria ad una operazione del genere. Nessuna voglia di dar pagelle agli interpreti…che con caratteristiche diverse, hanno tutti buona stoffa, e ancor di più una complicità tra loro, rara ad onor del vero.
Se dovessi dare un suggerimento alla regia, potrebbe essere quello di dar modo agli spettatori di conoscere l’origine di questo lavoro, il periodo di Weimar e la figura e l’Opera di Valentin, da un lato sarebbe un contributo alla cultura (così strozzata di questi tempi) dall’altro un modo per entrare ancor di più in un mondo che solo all’apparenza è lontano da noi. Due parole infine sulla scrittura/riscrittura scenica, ben elaborata davvero, per quanto riguarda la regia…si avverte una mano risoluta…forse alcuni tempi scenici leggermente dilatati, non inficiano il risultato, ma se più ravvicinati darebbero un ulteriore contributo alla buona riuscita dello spettacolo. Una bella serata di teatro e non vedo l’ora di calcare quel palcoscenico a partire da gennaio…Se ci sono nuovi spazi teatrali da scoprire…frequentare e sostenere uno di questi è senza dubbio l’Officina Teatrale de’ Maicontenti…e ne abbiamo davvero bisogno, noi teatranti e forse ancor di più il pubblico…

Karl Valentin

Officina Teatrale de’ Maicontenti