Dulce Solum

Dulce Solum

Carmina amoris

a cura della Redazione

Continua il nostro viaggio nella poetica dei Carmina Burana. Nel progetto scenico che va via via completandosi tutte le tematiche, proprie di questa coltissima raccolta poetica medievale si vedranno rappresentate, in una sorta di arazzo in grado di cogliere la vera essenza di una stagione storica dalla quale la nostra attualità ha preso forma nel bene e nel male.
I testi a seguito pubblicati rientrano in quella parte della poetica che va sotto il nome di “Carmina Amoris”, canti all’amore, dell’amore, della dolcezza e delle pene che l’amore a volte comporta. Tali componimenti spesso illustrano una notevole capacità descrittiva ed ancor più evocativa, dall’avvicendarsi delle stagioni all’estasi dell’amore.
Il canto Dulce Solum introduce anche un’altra tematica: quella dell’essere esule, per certi versi migrante, caratteristica propria del tempo medievale e a noi oggi niente affatto estranea.

Dulce Solum/Dolce Suolo

Dolce suolo della terra natale, casa della gioia, luogo della
grazia, vi lascerò oggi o domani, ucciso dalla furia
dell’amore.

Addio terra, addio amici, che ho amato con grande affetto,
piangete su di me, compagno dei dolci studi, che per
voi sono ormai morto.

Ferito dalla fiamma di un nuovo amore, il mio animo che
prima non conosceva questi affanni, scopre ora che è vero
il proverbio “Dov’è l’amore, vi è anche il dolore”.

Quante sono le api nelle valli d’Ibla, quante le fronde che
vestono il bosco di Dodona e quanti i pesci che nuotano
nel mare, altrettanti sono i dolori che nasconde in sé
l’amore.


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