Riflessioni per un teatro nonviolento
a cura della Redazione
Stiamo elaborando una scrittura scenica partendo da queste riflessioni ed analisi con il piglio provocatorio che ci contraddistingue e che è parte integrante del Teatro in/Civile.
Il detto caporalato esiste solo perchè i proprietari di fondi e aziende agricole sono i loro mandanti e padroni che li assoldano per fare quell’ignobile lavoro.
Se davvero si volesse, da parte di uno Stato che a buon diritto voglia chiamarsi Democratico l’unica soluzione da adottare per estirpare definitivamente questa ignominia sarebbe quella di requisire tutte le proprietà agricole assumere tutti i lavoratori direttamente da parte dello Stato che ne acquisisce direttamente la gestione in tutte le sue articolazioni con la costante vigilanza del sindacato dell’associazionismo etico e con i lavoratori stessi parte integrante dei consigli di amministrazione e o gestionali.
Dare immediatamente la Cittadinanza a tutti i lavoratori agricoli (quale che sia la loro funzione) e parimenti a tutti, provenienti da qualsiasi luogo della terra, attualmente presenti nel territorio nazionale ed inoltre a tutti coloro che arrivano appena mettono piede sul territorio nazionale.
Abolire anche il solo concetto di lavoratore stagionale ed assumere tutti a tempo indeterminato e pieno, realizzando immediatamente case degne per ospitare detti lavoratori e le loro famiglie, favorendo senza alcun indugio o limitazione il ricongiungimento famigliare di tutti ed in particolare quanti provengono da altri Paesi. Continua a leggere …